Buongiorno e ben trovati al consueto appuntamento
giornaliero con l’analisi tecnica dei principali quadri operativi riferibili ai
titoli quotati sulla borsa italiana. Quest’oggi ho il piacere di riprendere
un’analisi relativa al titolo Fiat i cui prezzi – come presumibile e già
indicato nell’analisi : Fiat : un quadro tecnico tutto da rifare – sono in picchiata verso il test di area 7.20€. Ad ogni modo torno a ribadire
che le mie analisi non hanno alcun fine predittivo ma semplicemente sono
l’unione dell’evidenza empirica
dei mercati con l’esperienza tecnica accumulatasi negli anni; c’ è sempre da
considerare un margine di soggettività e di errore ma tuttavia, in taluni
contesti, è abbastanza semplice individuare correttamente quello che sarà lo
scenario tecnico più probabile tra i possibili.
Aggiornamento del
quadro operativo
Il downside gap delineatosi il 7 maggio scorso, ha
squarciato letteralmente il quadro tecnico di Fiat obbligando noi analisti, ad
individuare nuovi livelli tecnici ed operativi, in accordo con il sentment
mutato del mercato. Il downside gap, sancì anche il break down del supporto di
area 7.70€, con una chiusura daily che si attestò in area 7.50€. Considerando
quindi il sentment ribassista di periodo ed i nuovi livelli tecnici e statici
apprezzabili sul grafico daily sottostante, è stato possibile spezzare una
lancia in favore al raggiungimento del supporto di area 7.20€ anziché
auspicarsi un ritorno sostenibile dei prezzi, al di sopra della corrente
barriera over the market, di area
7.70€. In un siffatto quadro tecnico quindi, l’operatività di medio – lungo
periodo dovrebbe essere correntemente impostata al ribasso e bisognerebbe
evitare di considerare questi marcati sell – off, come delle occasioni
d’acquisto sulla debolezza; basti pensare che un break out del supporto
corrente, avrebbe come principale area target di periodo, il sostegno statico e
storico sito sui 6.50€ €
Fiat : prosegue il sell - off verso aree di prezzo under the market |
La storia si ripete
Saipem, Tod’s e recentemente Azimut…cos’hanno in
comune questi titoli con il quadro tecnico di Fiat analizzato poco fa? Basta
consultare una rappresentazione storica dei prezzi (diciamo a due anni) per
osservare che, volente o nolente, la storia si ripete in modo più o meno
simile, ovviamente con tempistiche e sfumature differenti. Ma il fattore comune
dei crolli che hanno caratterizzato i titoli sopra citati, è insito in un
cambiamento di sentment da parte del mercato al quale deve necessariamente accodarsi una nostra visione oggettiva e
non soggettiva del sell – off. Capire ed individuare qual è la corretta
operatività contestualizzata in un momento ben definito, sarebbe un grande
passo avanti nell’operatività di tutti noi e Fiat potrebbe metterci alla prova
nei mesi a venire.
(© riproduzione riservata)
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