mercoledì 7 dicembre 2016

Le ragioni dei No dal punto di vista dei 18.000

Il primo mercoledì del post referendum ed oggettivamente il primo mercoledì bello tonico dopo una lunga serie di giornate (settimane-mesi) di fibrillazione, è sicuramente ciò che serviva per scacciare quell'angoscia che si era fatta largo all'interno della lateralità tra i 16.000 - 17.000 punti.

Saliamo di baricentro


Siamo al di sopra dei 18.000 punti e stiamo rivedendo, dal basso verso l'alto, livelli che non si vedevano dallo scorso mese di giugno. Sembra assurdo ma è così; fino a qualche settimana fa le fila dei ribassisti convinti erano piene di shortisti di America e di Europa ma c'era (e c'è tutt'ora) una cosa importante della quale non tenevano una debita considerazione ovvero che finché i prezzi salgono oppure non scendono, non è il caso di andare a ribasso.

Analisi tecnica del FtseMib
Il FtseMib registra la sua miglior performance di medio periodo


Eppure i giornali dicevano che...

Eppure i giornali (ah, i giornali) dicevano che la vittoria del No al referendum avrebbe avuto l'effetto di un cataclisma sul settore bancario in particolare oppure c'è chi ha votato Si semplicemente perché troppo coinvolto con i mercati, la borsa, la finanza ecc...

Eppure io non me la sono sentita di dare un voto positivo semplicemente perché ho titoli in portafoglio; semplicemente penso che non sia la costituzione a necessitare una bella rinfrescata bensì la classe politica e dirigente in generale.

Detto ciò, la doppia soddisfazione si è concretizzata nel momento in cui il mio voto si è rispecchiato esattamente in linea con l'esito del referendum ed in più, in barba a tutti i grandi guru mediatici, i mercati hanno rotto gli indugi e finalmente la volatilità quella bella, quella direzionale, è tornata a far scorre e correre i prezzi verso l'alto.

E' ritornata la forza

Gli 8 bancari a rischio fallimento con la vittoria del No, hanno invece realizzato un exploit degno di un'esplosione di volatilità che solitamente appare sui titoli sottili quando la compressione elastica viene librata nell'aria. Ma qui stiamo parlando di bancari (e non solo), titoli che muovono il listino ed anche gli animi degli investitori; più che muoverli, li tartassano a loro piacimento. Ma stavolta sembra che sia la volta buona; stavolta si, potrebbe essere diverso.

Però occhio a non mescolare i titoli buoni con le ciofeche.

I titoli buoni lo erano prima del referendum e lo saranno anche dopo; Ferrari, Exor, Stmicroelectrionics (ho visto gente tentare short su questo titolo da quando era a 8€...), Leonardo-Finmeccanica, Tenaris, insomma... titoli che salgono sono titoli da comprare. Mentre Banca Mps resta (ancora per quanto non si sa) una ciofeca, insieme a diversi titoli del settore utility quindi occhio a non confondere acquisti sulla debolezza con acquisti per bassezza di principi operativi.

In questa fase di transazione stiamo assistendo alla rottura di molte barriere tecniche ma attenzione perché non tutte le entrare in breakout sono uguali. Ed inoltre, la prossima sarà la settimana della verità ovvero la settimana che anticipa il periodo festivo durante il quale solitamente la volatilità si abbassa ed il mercato non si muove più di tanto.

Bene, prendetevi il tempo per decidere su quali titoli pianificare i prossimi ingressi evitando di prendere ora un treno in corsa senza sapere nemmeno qual è la vostra destinazione. E' indubbio che oltre i bancari, anche il settore del oil e compagnia sta dando interessanti conferme di periodo; Tenaris era già ben sorretta dal mercato prima di rompere in questi giorni i 16 euro ma è su Eni che io preferisco concentrare l'attenzione.

Il test di Eni

Eni sotto le resistenze di 14 euro
Eni ci prova ad attaccare area 14 euro


Mi concentro su Eni perché, mentre Tenaris è già partita, Eni potrebbe essere in procinto di farlo qualora i prezzi riuscissero a consolidarsi al di sopra di area 14 euro e finalmente uscire non solo da una pazzesca fase ribassista di lungo corso, ma al contempo anche da una fase laterale che ha custodito senza troppo entusiasmo i prezzi negli ultimi 3/4 di anno.

Consiglio di tenere d'occhio anche UnipolSai e allo stesso tempo lasciar perdere titoli come Recordati, Mediaset e FinecoBank.

Per il resto, leggete meno i giornali e guardate di più i prezzi.

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Alla prossima da Fabio Brigida.

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